Mi perdonerete ma non capisco che bisogno c’è di postare le terribili immagini dei danni a cose e persone causate dal terremoto. Poi in questo periodo, dove ancora molti postano foto delle loro fantastiche vacanze, luoghi meravigliosi, barche stupende, cibo favoloso, tramonti e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente è più giusto postare le prime e non le seconde? Certo è che i social sono una accozzaglia di stati d’animo, un caos interiore che il più delle volte ti mette un certo senso di tormento, di smarrimento. Sui social siamo un po’ tutti editori di noi stessi, decidiamo le notizie da divulgare, le immagini, i nostri stati d’animo ma a volte anche quelli di altri. Facebook censura spesso e ingiustamente foto erotiche anche se artistiche, io se fosse possibile, chiederei di censurare la banalità e l’indifferenza madre di tutte le sciagure dell’essere umano.
Quel senso di tormento
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