San Severo ospita per l’ennesima volta una mia mostra personale, ma prima di inoltrarmi in questa esperienza artistica, voglio ringraziare Celeste Iacovino (assessore alla cultura) Ambra Inglese (mia amica) per aver risvegliato in me il desiderio di esporre ed abbandonare spero definitivamente il torpore di questa lunga astinenza da mostre. Certo il momento non ci coglie con quell’entusiasmo che di solito percepisco primo di eventi di questo genere, la guerra in Ucraina è un macigno che è difficile ignorare e ti pone di fronte alla follia dell’essere umano, alla quale inermi assistiamo con la sola speranza che tutto possa finire il prima possibile. Keep calm we have heart, vuole riproporre il tema centrale del cuore come simbolo, ma anche come linguaggio, come pensiero la cui finalità vuole essere principalmente di speranza, di amore e non solo amplificatore del tormento, conseguenza di questo malessere umano. La verità è che siamo vittime di situazioni che a stento riusciamo a comprendere, poichè è difficile comprendere al di là di qualsiasi giustificazione come si possa agire per eliminare esseri umani, uomini, donne, bambini, anziani, un intero territorio senza alcun dubbio di non essere nel giusto. Mi sento adottato da san Severo, dalla sua gente, dalla sua grande capacità di coinvolgerti e alla quale non riesco a restare indifferente. La figurazione del cuore può solo portare a vivere e percepire le nostre emozioni, in fondo un cuore dipinto non può rappresentare altro che le nostre emozioni. Mai come in questa occasione la sua interpretazione non può che passare dal desiderio di essere vicino a chi sta soffrendo a chi ha perso speranza nel suo futuro e ha scalfito la nostra che indugia alcune volte nell’indifferenza più assoluta.