La mostra di Gianni Pitta da ARTINFABRICA non è stata una sorpresa, i suoi Kuori hanno catturato l’interesse di tutti i presenti all’inaugurazione e stimolato le loro emozioni. Ha fatto gli onori di casa Gennaro Ferreri, che ha ricordato nell’occasione l’amico artista Domenico Carella, da poco scomparso e che da Artinfabrica ha esposto per ben due volte, una sua scultura domina l’ingresso dello spazio espositivo. Gianni Pitta ha raccontato il suo percorso interiore ed artistico, che lo ha portato ormai dal 2004 ha raccontare le sue emozioni attraverso l’utilizzo di questa icona pop che è il Kuore. Pitta ha ringraziato i fratelli Ferreri e l’associazione culturale Artinfabrica per averlo coinvolto in questo progetto espositivo, soprattutto ha dichiarato di essere molto gratificato di questo suo coinvolgimento, poiché da Artinfabrica hanno esposto prima di lui grandi artisti. Non c’è dubbio che Pitta mostra grande coraggio nel percorrere il tema dei sentimenti, sempre più marginali rispetto alla moda dell’apparire, del mostrarsi diversi, contro. Credo molto nella libertà espressiva e ognuno è libero di manifestare se stesso nei modi e con i mezzi che ritiene più consoni al suo essere, “mi deprimo a leggere commenti ostili nei confronti di chi si impegna e con semplicità affronta il giudizio degli altri”. “Non mi piace giudicare e non mi piace chi opprime anche verbalmente la libertà altrui”, Gianni Pitta nel suo breve intervento, con chiarezza ha dichiarato che l’arte POP deve ispirarsi a linguaggi comprensibili e a simboli popolari e nulla è più POP e popolare del simbolo del Kuore.
Cortocircuito di kuori da Artinfabrica Foggia
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