Prendiamo un oggetto, inseriamolo nel contesto di un arredamento, mostriamolo agli altri, poi lo chiamiamo opera d’arte o come più ci fa piacere chiamarlo per autocelebrare ciò che ci appartiene.
Come un oggetto di design industriale, un’opera d’arte è fatta di linee, volumi, forme, ma soprattutto emozioni. La contaminazione tra arte e interior design, sta soprattut- to nelle emozioni che la sec- onda fa confluire nella prima. Per questo motivo le linee di un divano o di una poltrona o sedia che sia, se contaminate nel loro contesto da un’opera d’arte, risultano più emozionali, più convincenti; tutto l’interior design contaminato dall’arte, produce suggestioni che senza della seconda sarebbero sterili visioni autocelebrative. Un Kuore in modo particolare rac- conta le passioni di chi vive il proprio spazio sia esso domes- tico che lavorativo che sem- plicemente espositivo. Perfino l’arredo urbano racconta meg- lio se stesso quando utilizza l’arte come motore di emozioni e suggestioni in questo caso collettive, per questo motivo spazi urbani quali piazze o viali spesso sono contaminate di INSTALLAZIONI di celebri artisti più o meno famosi. L’arte quindi celebra uno spazio che sia una abitazione o uno spazio pubblico rendendolo unico, esclusivo.
Arte, design e collezionismo diventano una connessione intrecciata di emozioni, più o meno vere, ma tutto ciò dipende solo ed esclusivamente da noi stessi.