UN KUORE BIO
di Raimondo Pinna
Le parole stanno cambiando il loro significato. Sostantivi come “amici” / “amicizia”; verbi come “ mi piace “, tutto appare confuso. Gianni Pitta ne è consapevole e rilancia. Provoca con il suo kuore! Ci informa che è consapevole di giocare: infatti usa la “K” invece della “C”. Ci prende in giro con le dimensioni: i suoi kuori mostrano facce e tratti decisi, quasi a dire che nessun o può avere un kuore così. Però alla fine ci crede e rovescia su di noi quella certezza. Il kuore c’è: simbolo pop, organo di vita, perché NO? Gioia di amare. Un kuore BIO. L’esito più interessante della ricerca di Gianni Pitta, è il suo linguaggio cromatico che utilizza per realizzare le sue opere. Per quanto gli emoticon abbiano rilanciato ed ampliato su scala planetaria il simbolo stesso del volersi bene, superando qualsiasi barriera linguistica, tuttavia sono anche i maggiori responsabili della sua banalizzazione. Il colore è sempre pieno e rosso. Un perverso collegamento con la prima grande cam- pagna di vendita di un’automobile: any customer can have a car painted any coulor that he wants so long as it is black.
Gianni va deliberatamente contro, i suoi kuori sono coloratissimi a volte stridenti. Per ricordarci che se il kuore è il regno dei sentimenti, questi sono più che mutevoli ed innumerevoli nello stretto giro di una giornata.
un kuore bio di Raimondo Pinna
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