Non so bene chi sono, forse qualche indizio lo percepisco nei vostri sguardi e nelle vostre parole. Avevo modelli, che nel tempo sono mutati, spesso diventando ricordi che invano ho cercato di cancellare, forse perchè a mutare sono stato io. La certezza è quella di sapere ciò che non sono, uno incapace di stare con i piedi per terra, non sono capace di rinunciare ai miei sogni, alle mie aspettative. Mi ricarico al respiro profondo e prolungato di un’alba o di un tramonto, nello sguardo delle persone che amo, in un semplice abbraccio che trasferisce energia pura, sincera. Adoro ciò che faccio e lo devo a voi, generazioni di nostalgici romantici, magari minoranza di un’umanità spesso stordita da valori che durano il tempo di una fumata di sigaretta. Per capire chi sono, ho bisogno dei vostri sguardi.
Sono ciò che vedo nei vostri occhi.
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