La vita di ognuno di noi ci pone di fronte a delle scelte, e non credo che nel caso di un’artista la scelta migliore sia quella di ostinarsi a comunicare la parte più intima del nostro essere, è una scelta che produce troppa sofferenza e poca gratificazione. Per carattere evito di esprimere giudizi, non mi interessa e soprattutto amo la libertà, la mia ma quella degli ancora prima della mia. Insomma a mio avviso ognuno è libero di fare ed esprimere ciò che vuole. Questo principio vale nell’arte così come nella vita personale di ognuno di noi, siate e sentitevi sempre liberi di esprimere ciò che sentite di più autentico e vero dal vostro punto di vista. Proprio in questi giorni ho ricevuto la visita di un gallerista di Lucca, il quale mi ha chiesto del perché avessi una produzione così importante di kuori; mi è bastato dirgli che dopo anni di ricerca ero giunto alla conclusione che il mio desiderio era quello di comunicare attraverso un simbolo che fosse universalmente riconosciuto ed in quanto tale il più popolare possibile, quindi Pop. La storia dell’arte è piena di correnti e manierismo di ogni tipo, ognuno capace di emozionare e trasferire significati più o meno materiali ed immateriali, ma nessuna corrente artistica può considerarsi universale come lo è la pop art. L’arte per l’arte, l’emozione per l’emozione a prescindere dalla tua sensibilità o capacità interpretativa. Il kuore è in assoluto il simbolo più universale che ci sia, non fa distinzione di razza, ceto sociale, età o quant’altro. Adoro fare kuori perché il mondo intero è capace di emozionarsi alla vista di questo simbolo.
il kuore un simbolo universale
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